Come riuscirò a vedere oggi? Come riuscirò a respirare?

V. Vysotsky

Giugno 2023

Un nuovo Sguardo sul Teatro

Una nuova collaborazione per l’immagine del “Donizetti Studio”, uno spazio che nasce accanto al Teatro Donizetti, tra le mura dello storico teatro cittadino e la fontana dedicata al celebre compositore bergamasco.

Vuole essere un luogo aperto alla cittadinanza, un occhio esterno al teatro per l’incontro, l’osservazione, la scoperta e la sperimentazione.

Con la sua struttura trasparente di forma circolare che lo rende un punto di contatto con la città, è uno spazio in cui il pubblico potrà incontrare il teatro in modo nuovo, attraverso percorsi laboratoriali, mostre ed eventi, e in cui ognuno possa portare qualcosa di sé.”

(fonte e sito https://www.teatrodonizetti.it/it/donizetti-studio/)

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La bilancia della Comunicazione

Comprendere l’importanza di bilanciare: ogni progetto è un’opportunità di trovare l’armonia tra diverse forze, a volte parallele, altre volte contrastanti.

Creare un’esperienza visiva e narrativa che rispetti e rispecchi le esigenze del committente, parte e passa da confronto e condivisione e spesso sfocia in una specie di simbiosi professionale che diventa il punto vincente per interpretare al meglio il progetto.

Eh già…c’è da parlarsi!

XXI.

Vieni, o Bellezza, dal profondo cielo o sbuchi dall’abisso? Infernale e divino versa insieme, confusi, carità e delitto il tuo sguardo: assomigli, in questo, al vino.

Racchiudi nei tuoi occhi alba e tramonto. Esali profumi come un temporale a sera. Sono un filtro i tuoi baci, la tua bocca un’ampolla che l’eroe fanno vile e il fanciullo ardito.

Esci dal gorgo nero o discendi dagli astri? Il Destino, innamorato, ti segue come un cane; sémini capricciosa felicità e disastri, disponi di tutto, non rispondi di niente.

Cammini, Bellezza, su morti, e di loro sorridi; fra i tuoi gioielli l’Orrore non è il meno attraente e, in mezzo ai tuoi gingilli preferiti, l’Assassinio danza amorosamente sul tuo ventre orgoglioso.

Abbagliata l’effimera s’abbatte in te candela e crepita bruciando e la tua fiamma benedice. Cosí, chino fremente sul suo amore, chi ama sembra un moribondo che accarezza la sua tomba.

Che importa che tu venga dall’inferno o dal cielo, o mostro enorme, ingenuo, spaventoso! se grazie al tuo sorriso, al tuo sguardo, al tuo piede penetro un Infinito che ignoravo e che adoro?

Che importa se da Satana o da Dio? se Sirena o Angelo, che importa? se si fanno per te – fata occhi-di-velluto, ritmo, luce, profumo, mia regina – meno orrendo l’universo, meno grevi gli istanti.

Inno alla Bellezza XXI

Charles Baudelaire

da “Spleen e Ideale”, in “I fiori del male”

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